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Bruna Esposito

Position: Artista
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Il trauma profondo del sisma che ha devastato l’area del cratere di L’Aquila il 6 Aprile 2009 sarà raccontato dai nonni ai bambini. Coloro che in futuro nasceranno lo studieranno a scuola nei libri di storia. Ad oggi, le conseguenze del trauma ancora vibrano sulla pelle dei cittadini che in questi anni stanno pazientemente e con tenacia ricostruendo la città e i borghi limitrofi. Emerge il quesito: perché mai candidare L’Aquila a città della cultura 2022? E’ una forma di placebo? Un bonario risarcimento? Un astratto incentivo? Una regalia? Non credo. L’Aquila era ed è città di cultura. Innegabile. In particolare la produzione sperimentale musicale gode una reputazione internazionale e in tutte arti è una fucina che forgia ibridazioni e novità. L’Aquila eletta città della cultura si conclama ed eleva il suo radicato spirito nonché la sua fertilità culturale, forte e gentile.

Bruna Esposito nasce a Roma, dove frequenta la facoltà di architettura dell’Università ”La Sapienza” di Roma. Lasciati gli studi di architettura si trasferisce per diversi anni all’estero.

A New York, dove vive e lavora tra il 1980 e il 1986, entra in contatto con personalità dell’arte tra cui Lucio Pozzi e Donald Judd, realizza performance e happening teatrali, collabora con artisti e artiste, danzatori e musicisti. Viene poi selezionata dall’Independent Study Program del Whitney Museum of American Art.

Nel 1987 si trasferisce a Berlino Ovest, dove lavora per due anni, realizzando diverse performance e installazioni che prevedono strutture galleggianti. Durante la sua permanenza nella capitale tedesca riceve inoltre due borse di studio dall’I.B.A.-Berlin per la ricerca, la progettazione e gli studi di fattibilità di due progetti tra arte e architettura aventi la funzione di Gabinetto Pubblico, che verranno poi realizzati nel 2003 per la 8ª Biennale di Istanbul, curata da Dan Cameron.

Già vincitrice di premi, tra i quali il Leone d’Oro, in occasione della 48ª Biennale di Venezia (1999) e il premio di Italian Studio Program P.S.1. del MoMA di New York (1999), nel 2001 le viene assegnato anche il Premio MAXXI per la Giovane Arte Italiana. L’opera creata per l’occasione entra a far parte della collezione permanente del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

L’artista nell’esprimere la sua poetica si serve di tecniche diverse, realizzando lavori scultorei, disegni, fotografie, collage, video installazioni, opere multimediali, site specific, pubbliche, e sonore. Nelle sue opere Esposito tratta temi quali la cura, il cambiamento, il rapporto tra lo scorrere del tempo e la sostanza mutevole degli oggetti.
Molte delle sue creazioni sono caratterizzate da una volontaria transitorietà nell’intento di creare una realtà in cui materiali di uso quotidiano vengono poeticamente trasformati e assumono nuovi significati.

Per diversi anni, Bruna Esposito è stata docente presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.